Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Parrella Valeria
Titolo: Lo spazio bianco
Editore: Einaudi 2008
Il cuore, l'emotività, l'istinto alla procreazione e all'accudimento di un figlio, e la capacità cerebrale di una donna che ha fatto dei libri e della letteratura quasi la sua ragione d'essere, si incontrano/scontrano in questo intenso libro della giovane scrittrie napoletana. Napoli, questa volta vista dalla piccola finestra di un bagno d'ospedale, è lo scenario dei 40 giorni che Maria, madre di una piccolissima prematura nata di 6 mesi e posta in una incubatrice che somiglia ad un acquario, trascorre nel dubbio che Irene possa morire, vivere con un grave handicap, o vivere una vita normale. Maria insegna lettere in una scuola media serale per adulti, si lascia alle spalle una vita di sacrifici che la sua famiglia ha compiuto per permetterle gli studi, è stata abbandonata dal padre di sua figlia, eppure il suo attaccamento alla vita, il suo aggrapparsi alla speranza che Irene possa sopravvivere, si respira in tutte le pagine di questo romanzo struggente, pieno di strazio ma anche di poesia. Un linguaggio duro, un lessico che spesso scivola nel dialettale, ma mai sboccato,ci restituiscono una ennesima storia della Napoli attuale, povera, deprivata dei suoi capolavori, ma vitale come la piccola Irene, che non si arrende, insieme alla sua coraggiosa madre.

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